«Mio marito è mancato poco prima che "La formula della bellezza" fosse consegnato all'editore». Così esordisce Aliette, moglie di Benoît Mandelbrot (1924-2010) nella premessa del libro. La vita e la scienza, le vicende familiari e la Grande Guerra, l’Europa e l’America, il dubbio e la tenacia: ecco l’autobiografia di Benoît Mandelbrot, completata dalla moglie Aliette.
«La geometria può mantenere quella promessa che sembrava contenuta nella radice greca del suo nome? Cioè, può misurare in maniera fedele la Terra anche quando è incolta, senza limitarsi ai campi coltivati lungo le rive del Nilo?»
Le forme rugose della natura, con i loro «aspetti squisitamente irregolari e frammentati», sono molto più elaborati e complessi della geometria euclidea. Sono rugose le montagne e le coste, i fiumi e le nuvole, le fiamme e le galassie. Rugosi sono la ruggine, il vetro, il metallo. Rugosi i linguaggi degli scrittori, persino le saldature e il mercato azionario. Rugosa è la complessità di un brano musicale, di un’opera d’arte astratta.
Ok, caro Mandelbrot. Ma Keplero???
Il «sogno kepleriano» è il sogno che Mandelbrot riesce a perseguire, sviluppare e realizzare. Perché proprio Keplero? Perché Keplero fu il primo a rendersi conto che le anomalie del sistema geocentrico-tolemaico non erano anomalie, ma orbite ellittiche: «Scoprire qualcosa di simile portata diventò il sogno della mia infanzia».
Alla fine venne fuori il nome: “fractalus“.
Le immagini a colori nel testo sono mozzafiato!


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